Marracash - Chiedi Alla Polvere [2008] скачать mp3
Текст песни Chiedi Alla Polvere [2008]
All'ombra dei palazzai guardaci! Che cosa resta a noi? Fra e' il mio regalo ai nullatenenti Io il mullah tra i reietti A chi non ha il pane e chi ha perso i denti E sta nelle popolari in celle di alveari Con i suoi e le sorelle in quaranta metri quadri Ha belve strette nei penitenziari Quelli magari che vanno in manette sbarbi per sbagli adolescenziali Vanno al fresco ed escono criminali Questo è per i vari torti subiti da porci istituzionali A chi esce tardi la sera senza i vestiti cari Quelli che li vedi al club solo se c’è open bar al party Ad ogni sbronzo in città perso che ogni giorno a zonzo guarda i frà di traverso A chi l’ha presa credito e mo sta inguaiato Rischi i tagli Speri di raccontargli che non c’eri tagliato A chi c’è nato senza fiato senza fato Dio l’ha fatto e alla sua mensa senza piatto A chi ha la lama occultabile dentro ai boxer Vuole la grana facile da uno coi dockers Ma non puoi dare colpi bassi alla sorte Frà la sorte è una bugia ed ha le gambe corte Ed il principe non cerca mai moglie nelle fogne Le nostre donne danno figli con le voglie A chi coglie che io ho la stoffa per raccontare Resto vero la mia stoffa è di fottuto tessuto sociale Polvere ricorda chi sei, la polvere ricorda chi sei, la polvere ricorda chi sei, sei polvere - chiedilo RIT.: Questo pezzo è senza prezzo a chi l’ha chiesto Chiedi alla polvere qua è diverso Non è la sociologia i film i libri un testo Il mio rapporto frà è diretto Ci sto in mezzo e non l’ho scelto no, è l’inferno Chiedi alla polvere qua è diverso Non è la sociologia i film i libri o un testo Il mio rapporto frà è diretto Chiedi alla polvere nera del tamburo di un revolver o quella incolore ma pur vera che ci avvolge frà è la miseria non sono soldi uomo che tu sei nato docile solo per nuocere. A chi si sveglia la mattina presto Si rassegna ad un onesto lavoro otto ore lo stesso gesto A chi a quell’ora stende l’ultima riga molesto in parlantina e tace solo a se stesso A chi spesso tiri in mezzo di riflesso Se rimi ti fingi grezzo, io dis-rispetto Credulone col mito d’uomo tutto d'un pezzo Ti basta l’acetone e tieni un sasso compresso, fesso A chi ha la madre che sta in ansia e insonne in un letto A chi è vestito ansa , dorme in sala d’aspetto Chi ha il padre che parla solo dialetto Cambiano i tempi e modi e il mondo coniuga con l’imperfetto A chi sogna la ribalta e i riflettori All’alba la ribalta è quella di un camion per i traslochi Per i vostri vuoti riempiti dai nostri volti Sinistra destra resta una trappola per topi E a mio nonno che è in Sicilia ancora spreme la vite nell’orto Ed a mio padre hanno spremuto la vita dal corpo Ed al mio sporco sporco su-sudicio A chi ha su-subito e vuole tutto e su-subito La mia è una genia di sconfitti Il fottuto ciclo dei vinti e finti miti La fame atavica Chi ha fame ingoia e non mastica Se masticasse saprebbe il mondo quanto male gli fa! RIT.